La geometria, il colore e il ritmo
La geometria esprime il nostro bisogno di stabilità e di regole. Le linee che formano un’opera hanno sempre un significato. Le linee orizzontali sono quasi sempre riequilibrate da linee verticali e anche le linee oblique sono sempre riequilibrate da linee tracciate in senso opposto. Nella natura e nelle forme io cerco i principi geometrici che rendono il lavoro universale e sintetico.
Il colore spesso bilancia, in forza e intensità, la costruzione geometrica. La ricerca cromatica avviene sulla gamma dei colori primari e secondari, perché la pittura non può essere un evento di riuscita casuale, ma riproducibile in ogni momento: non credo nella spontaneità, ma nella ricerca. Per un lungo periodo nei miei lavori ci sono stati solo due colori, primario e complementare, per studiare le possibilità e la riproducibilità di un lavoro.
La ricerca e la scoperta del ritmo sono conseguenza di un lavoro ripetitivo e geometrico. Si può ottenere il ritmo sia attraverso la geometria, sia con l’innesto della gamma cromatica, per varietà e per intensità. Il ritmo si svela all’occhio dell’osservatore, seguendo le linee e il colore, le frequenze, le affinità, gli equilibri, le forze: il ritmo, in fondo, è la sintesi di tutto questo.